La performance Zero Gravity nasce dall’osservazione di due sculture: Zero Gravity (2013) e Rainmaker (2016). L’azione si svolgerà in forma di laboratorio performativo collettivo il 25 e 26 agosto al Teatro Círculo, durante l’esibizione verrà prodotto un video-documento che andrà in proiezione il 20 ottobre 2018 al ConFusión Festival ed.V di València.
Live performance
25-26* agosto 2018 Teatro Círculo
Proiezione video
> 20 ottobre 2018 ore 11.30 e 13.00, Teatro Círculo
ConFusión Festival ed.V – València
> 11 dicembre 2018 ore 18.30, Villa di Donato – Napoli
– – – – – –
orchestra conductor Sonnica Yepes
air dancer Sabina Pascual Alagarda
earth dancer Dino Militano
storyteller Hamdi Zein Martìnez | videomaker Giuseppe Valletta | photo Pilar Leal
production manager Mariangela Buonaguro
art director Max Coppeta
orchestra: Sonnica Yepes, Fanny Germain, Bozena Schmidt, Silvia Ferrer, Carlos Rebollo, Laura Rodriguez, Rafa Espinosa, MEugenia Sánchez, Giuseppe De Falco, Lourdes Oliver, Yolanda Bautista, Camilo Carrillo Mora, Eva Carriazo Castilla, Vanessa Ramírez.
download: comunicato stampa | comunicado de prensa | press release
Le opere sopra citate (Zero Gravity e Rainmaker) diventeranno il motore creativo e fonte d’ispirazione per produrre una performance, dove movimento, azione e suono si fonderanno per esplorare emozioni latenti.
La gravità è la forza che regola l’attrazione tra i corpi, il suo risultato sulla terra è invariabile, in condizioni normali. Questo fenomeno rende possibile tutte le nostre azioni quotidiane e la sua invisibilità ne accresce il mistero. Un corpo sospeso è possibile osservarlo in assenza di gravità, è questo il luogo di indagine dove muoveremo i nostri passi.
L’arte offre sempre una visione e un significato inedito della realtà, nella performance Zero Gravity esploreremo la reazione del corpo pensando all’assenza di gravità in un luogo normale, una visualizzazione del fenomeno e un adattamento cognitivo e comportamentale. Una piccola orchestra eseguirà il suono della pioggia con il corpo così da farci sentire immersi in un’atmosfera artificiale dove l’inganno diventa credibile amplificando l’immaginazione del nostro racconto breve.
La gravità è anche una riflessione sul tempo, la mancanza di attrazione genera lentezza nei movimenti dilatando la nostra percezione della realtà. Un corpo in assenza di gravità si sposta anche senza alcuna azione fisica, le azioni diventano insolite, espressioni sincopate, aritmiche, un sottile gioco acrobatico che si prende gioco della normalità.
Il cadere diventa così l’azione che riequilibra un sistema senza memoria del passato, l’incidente è terapeutico quando si è persa ogni forma di conoscenza dell’io.
Zero Gravity è un’opera della ricerca “Piogge sintetiche”, costituita da un sistema di elettromagneti che mantengono in sospensione una goccia di materiale chimico che imita l’acqua. La caratteristica principale di questo lavoro è il movimento nel vuoto, la realtà sembra superare se stessa per introdurci in una dimensione inedita fatta di regole nuove.
L’istallazione Rainmaker vuole coinvolgere il fruitore in un’esperienza sonora partendo dalla trasformazione della forza di gravità in suono. L’installazione è composta da 7 parallelepipedi esposti in forma circolare. Ogni elemento scultoreo è sovrastato da una teca in plexiglass contenente un cilindro rotante. Il fruitore, passeggiando nell’opera, viene avvolto dal suono della pioggia, che sarà generato da un movimento meccanico. La forza di gravità generatrice di questa esperienza diventa il motore invisibile dell’arte.